Negli ultimi 30 anni c'è stato sempre maggiore interesse per l'aumento o la ricostruzione del seno in maniera autologa, con il proprio adipe senza l'utilizzo di protesi. I limiti di questa tecnica principalmente sono stati due:
-il grasso autologo iniettato nel seno portava alla formazione di cisti, calcificazioni, necrosi del grasso che potevano essere scambiate con le radiografie come calcificazioni cancerogene
-il secondo punto è che non si conoscevano i tempi di riassorbimento del proprio adipe che spariva portando con se il volume della mammella.
Uno studio effettuato dal dipartimento di chirurgia plastica dell'ospedale Saint Louis di Parigi ha cercato di far luce su tutto questo monitorando nel tempo (dal 1983 al 2007) lo stato del seno di circa 820 pazienti operate per una ricostruzione del seno con il proprio adipe.
Sono stati formati tre gruppi:
-primo gruppo: donne operate per un'asimmetria del seno in seguito a mastectomia
-secondo gruppe: donne operate per un'asimmetria del seno congenita
-terzo gruppo: donne operate per un'operazione di aumento del volume del seno
L'età media delle pazienti è stata di 45,6 anni con punte di 19 e 78 anni.
Le complicazioni evidenziate dall' operazione sono state: ecchimosi per 76 pazienti, formazioni di strie atrofiche sul seno per 36 pazienti, ematomi su 12 donne e 5 pazienti colpite da infezioni.
Su 670 pazienti è stata effettuata una mammografia dopo 6 mesi e dopo 1 anno. Si è notato che i problemi maggiori venivano a galla principalmente entro 6 mesi ed erano: indurimento della mammella, necrosi del grasso, formazioni di cisti. La formazione invece di calcificazioni e tumori che si sviluppavano nella regione non erano invece connesse con l'operazione, come hanno dimostrato le analisi fatte a lungo termine in una arco di 2-25 anni.
Sebbene l'operazione di aumento del seno autologa abbia dato risultati estetici soddisfacenti per coloro che cercavano una crescita del volume delle mammelle (terzo gruppo) un 36% si è ritenuto insoddisfatto della grandezza.
Per questo motivo, per innalzare il grado di soddisfazione delle pazienti, gli autori dello studio suggeriscono di affiancare a questa metodica la tecnica (ADSCs), autologous adipose-derived stem cells, ovvero un aumento seno con le cellule staminali che danno piu' affidabilità nel tempo e una minore riassorbibilità dell' adipe.